Sunday, February 18, 2018

Herbert Pagani Escreve ao temer

Vampirão temer COM  a faixa presidencial

Assim como acontecera com o I Giganti, também a banda beat I Dik Dik, bafejada pela onda de vanguarda e experimentação que corria pelo Bel Paese, lançou um álbum dentro do estilo rock progressivo: o interessante Suite per una donna assolutamente relativa (1972). Quando comprei, ouvi muito, chapei. O tempo ajustou um pouco o parecer: um álbum muito válido, indeciso entre a canção italiana (que é o que faziam), melosa e datada, e o progressivo com ênfase nos teclados. Ousaram menos que I Giganti.

Mas o que me faz escrever esta postagem é que as letras são de Herbert Pagani, aquela artista múltiplo e inquieto, que teve trabalhos de arte comprados por Fellini, que ilustrou Admirável Mundo Novo, do Huxley, e compôs uma ópera. Morreu cedo.


Não sem antes legar-nos uma carta aos presidentes. Que cabe bem ao temer, ainda que este poltrão usurpador filho da puta sequer mal possa ser chamado de um.





Per quella schiuma bianca che copre i nostri fiumi
per tutti i nostri pesci che vanno a pancia in su
e per la primavera che cede i suoi profumi
al superdetersivo con i granelli blu.


E per i panni sporchi lavati troppo tardi
in certe lavatrici intorno al Quirinale
che puzzano d’inganni di sangue e di miliardi
mentre la lira scende ed il terrore sale.

Per tutta la violenza che scende nelle case
dai cieli crocefissi da antenne di tivù
quando non è di turno tra Cirio e Belpaese
il papa che consiglia: votate per Gesù.

Per l’urlo del pallone che vomita la radio
coprendo altre urla nei vostri mattatoi
prima che ci stendiate sull’erba di uno stadio
signori Presidenti grazie da tutti noi.

E bravi per le belle centrali nucleari
che tutti già paghiamo e che nessuno vuole
e che circonderete di mille militari
finché non metterete un contatore al sole.

Bravi per la giustizia, che se non tace, giace
per la rivoluzione che ha i piedi gonfi e siede
e per aver ridotto la libertà e la pace
a tristi prostitute che fanno il marciapiede

Bravi per le colombe costrette a fare i falchi
perché vendete armi al meglio compratore
e per i vostri amori imposti ai rotocalchi
perché la gente creda che voi c’avete un cuore

Io vi ringrazio ancora e me ne vado adesso
la musica era bella e le parole no
ma il mondo è bello e voi ne avete fatto un cesso
e finché ci sarete, così io canterò”.
Per quella schiuma bianca che copre i nostri fiumi
Per tutti i nostri pesci che vanno a pancia in su
E per la primavera che cede i suoi profumi
Al superdetersivo con i granelli blu.

E per i panni sporchi lavati troppo tardi
In certe lavatrici intorno al Quirinale
Che puzzano d'inganni di sangue e di miliardi
Mentre la lira scende ed il terrore sale.

Per tutta la violenza che scende nelle case
Dai cieli crocefissi da antenne di tivù
Quando non è di turno tra Cirio e Belpaese
Il papa che consiglia: votate per Gesù.

Per l'urlo del pallone che vomita la radio
Coprendo altre urla nei vostri mattatoi
Prima che ci stendiate sull'erba di uno stadio
Signori Presidenti grazie da tutti noi.

E bravi per le belle centrali nucleari
Che tutti già paghiamo e che nessuno vuole
E che circonderete di mille militari
Finché non metterete un contatore al sole.

Bravi per la giustizia, che se non tace, giace
Per la rivoluzione che ha i piedi gonfi e siede
E per aver ridotto la libertà e la pace
A tristi prostitute che fanno il marciapiede

Bravi per le colombe costrette a fare i falchi
Perché vendete armi al meglio compratore
E per i vostri amori imposti ai rotocalchi
Perché la gente creda che voi c'avete un cuore

io vi ringrazio ancora e me ne vado adesso
La musica era bella e le parole no
Ma il mondo è bello e voi ne avete fatto un cesso
E finché ci sarete, così io canterò.

Altri testi su: http://www.testimania.com/testi/testi_herbert_pagani_10107/testi_other_32050/testo_signori_presidenti_346983.html
Tutto su Herbert Pagani: http://www.musictory.it/musica/Herbert+Pagani
Per quella schiuma bianca che copre i nostri fiumi
Per tutti i nostri pesci che vanno a pancia in su
E per la primavera che cede i suoi profumi
Al superdetersivo con i granelli blu.

E per i panni sporchi lavati troppo tardi
In certe lavatrici intorno al Quirinale
Che puzzano d'inganni di sangue e di miliardi
Mentre la lira scende ed il terrore sale.

Per tutta la violenza che scende nelle case
Dai cieli crocefissi da antenne di tivù
Quando non è di turno tra Cirio e Belpaese
Il papa che consiglia: votate per Gesù.

Per l'urlo del pallone che vomita la radio
Coprendo altre urla nei vostri mattatoi
Prima che ci stendiate sull'erba di uno stadio
Signori Presidenti grazie da tutti noi.

E bravi per le belle centrali nucleari
Che tutti già paghiamo e che nessuno vuole
E che circonderete di mille militari
Finché non metterete un contatore al sole.

Bravi per la giustizia, che se non tace, giace
Per la rivoluzione che ha i piedi gonfi e siede
E per aver ridotto la libertà e la pace
A tristi prostitute che fanno il marciapiede

Bravi per le colombe costrette a fare i falchi
Perché vendete armi al meglio compratore
E per i vostri amori imposti ai rotocalchi
Perché la gente creda che voi c'avete un cuore

io vi ringrazio ancora e me ne vado adesso
La musica era bella e le parole no
Ma il mondo è bello e voi ne avete fatto un cesso
E finché ci sarete, così io canterò.

Altri testi su: http://www.testimania.com/testi/testi_herbert_pagani_10107/testi_other_32050/testo_signori_presidenti_346983.html
Tutto su Herbert Pagani: http://www.musictory.it/musica/Herbert+Pagani
Per quella schiuma bianca che copre i nostri fiumi
Per tutti i nostri pesci che vanno a pancia in su
E per la primavera che cede i suoi profumi
Al superdetersivo con i granelli blu.

E per i panni sporchi lavati troppo tardi
In certe lavatrici intorno al Quirinale
Che puzzano d'inganni di sangue e di miliardi
Mentre la lira scende ed il terrore sale.

Per tutta la violenza che scende nelle case
Dai cieli crocefissi da antenne di tivù
Quando non è di turno tra Cirio e Belpaese
Il papa che consiglia: votate per Gesù.

Per l'urlo del pallone che vomita la radio
Coprendo altre urla nei vostri mattatoi
Prima che ci stendiate sull'erba di uno stadio
Signori Presidenti grazie da tutti noi.

E bravi per le belle centrali nucleari
Che tutti già paghiamo e che nessuno vuole
E che circonderete di mille militari
Finché non metterete un contatore al sole.

Bravi per la giustizia, che se non tace, giace
Per la rivoluzione che ha i piedi gonfi e siede
E per aver ridotto la libertà e la pace
A tristi prostitute che fanno il marciapiede

Bravi per le colombe costrette a fare i falchi
Perché vendete armi al meglio compratore
E per i vostri amori imposti ai rotocalchi
Perché la gente creda che voi c'avete un cuore

io vi ringrazio ancora e me ne vado adesso
La musica era bella e le parole no
Ma il mondo è bello e voi ne avete fatto un cesso
E finché ci sarete, così io canterò.

Altri testi su: http://www.testimania.com/testi/testi_herbert_pagani_10107/testi_other_32050/testo_signori_presidenti_346983.html
Tutto su Herbert Pagani: http://www.musictory.it/musica/Herbert+Pagani

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